GRAN CAPITOLO
DEI LIBERI MURATORI
DELL'ARCO REALE IN ITALIA

GRAN
CAPITOLO
DEI LIBERI
MURATORI
DELL'ARCO
REALE IN
ITALIA

Holiness to the Lord

Il Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale d’Italia è il corpo rituale massonico ufficiale del rito di York che rappresenta la massoneria dell’arco reale in Italia. Ha rapporti di reciprocità con il Grande Oriente d’Italia e fa parte del Gran Capitolo Generale Internazionale dei Massoni dell’Arco Reale.

Se è la tua prima volta qui, benvenuto, abbiamo un messaggio per te:

Altrimenti ti auguriamo una buona esplorazione tra le sezioni del sito:

Rito di York

Organizzazione e storia

Arco reale

Origini, gradi e lavori del capitolo

Gran capitolo

Corpi nazionali e internazionali, gran dignitari e capitoli in Italia

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CHIAVE di VOLTA

Magazine trimestrale ufficiale del
Gran Capitolo

Il rito di York

Il rito di York è il rito di perfezionamento più diffuso al mondo. Una delle sue caratteristiche più peculiari è che, a differenza di altri riti, non è un’entità unica ma, nel percorso proposto, vede affiancati tre corpi rituali, ovvero la massoneria dell’arco reale, la massoneria criptica e l’ordine del tempio.

Pur collaborando strettamente tra loro, tutti e tre gli ordini sono indipendenti e sovrani, esprimendo ciascuno il proprio corpus juris e i propri rituali. Questo è uno dei principali motivi per cui molti definiscono lo York un rito orizzontale, e sottolinea quanto ogni corpo rituale sia di pari importanza e dignità rispetto agli altri.

Il rito di York riunisce, per quanto riguarda l’Italia:

    • il Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale in Italia;
    • il Gran Concilio dei Massoni Criptici d’Italia;
    • la Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia.

 

Approfondisci finalità e

filosofia del rito di York

attraverso le parole

di Massimo Agostini in

Viaggio simbolico nel rito di York,

la cripta di re Salomone

e il mistero templare

Corpi rituali

Ogni corpo rituale opera quindi in autonomia, spesso con differenti accordi tra nazione e nazione. A prescindere dalla giurisdizione, comunque, l’appartenenza a un capitolo dell’arco reale è sempre richiesta e deve essere mantenuta per mantenere l’appartenenza agli altri due corpi rituali.

In Italia, i tre ordini propongono un percorso suddiviso in undici gradi e tre corpi appendant che si aggiungono ai tre gradi tradizionali di apprendista, compagno e maestro. Scopri il percorso degli undici gradi esplorando i tre corpi rituali del rito:

È la prima tappa cui il maestro massone fa ingresso nel rito di York e si rifà alle tradizioni delle corporazioni di mestiere e dei costruttori di templi e cattedrali. Conferisce i seguenti gradi:

    • Maestro del marchio
    • Ex maestro venerabile
    • Eccellentissimo maestro
    • Maestro dell’arco reale

Per approfondire la storia e la simbologia dei gradi capitolari ti invitiamo a visitare la sezione dedicata all’arco reale e al gran capitolo.

La massoneria criptica  vede il ricorrere del simbolismo di una camera sotterranea celata sotto nove archi e un velo a custodia dei misteri iniziatici. I tre gradi conferiti nella massoneria criptica sono:

    • Maestro reale, incernierato sul simbolismo dell’età dell’uomo, del capo d’opera e della creazione.
    • Maestro eletto, incentrato sul simbolismo dell’arca e della trasmissione iniziatica.
    • Maestro super eccellente, che, di recente reintroduzione in Italia, ha come sfondo simbolico la distruzione del tempio.

I cavalieri templari costituiscono il terzo e ultimo ordine del rito di York. Le divisioni locali sono denominate commende e operano ispirandosi agli ordini cavallereschi. Gli ordini conferiti dai cavalieri templari sono:

    • Ordine della croce rossa, che ha di sfondo la storia di Zorobabele e lavora sul simbolismo della verità.
    • Ordine di san Paolo (o del passaggio mediterraneo), un grado preparatorio all’ordine di Malta che lavora attraverso l’allegoria del pellegrinaggio in terra santa.
    • Ordine di Malta, che usa una metafora a fondo storico per approfondire il simbolismo di morte e rinascita e, più in generale, del passaggio.
    • Ordine del tempio, che si ispira al modo di vita, alla filosofia e al simbolismo templare.

Corpi appendant

In Italia sono attivi anche tre corpi appendant, ovvero corpi rituali di ulteriore perfezionamento, ai quali si può accedere solo se si è completato tutto il percorso e si è stati chiamati a guidare un capitolo, un concilio o una commenda. In particolare:

    • l’ordine dell’alto sacerdozio, riservato agli ex gran sacerdoti;
    • l’ordine della silver trowel, riservato agli ex illustri maestri;

Vi è infine l’ordine della croce rossa di Costantino, considerato come la più alta onorificenza conferibile nel rito di York. È una camera riservata a chi, nel tempo, si è distinto o ha portato lustro al rito e a cui si accede solo su invito.

Non ancora in uso in Italia, citiamo per completezza,  il quarto e ultimo appendant body, l’ordine dei cavalieri crociati, riservato agli ex commendatori.

Storia del rito di York

Origini e diffusione

Il nome del rito trae origine, come probabilmente è facile immaginare, dalla città di York, dove, secondo la tradizione massonica, avrebbero avuto luogo i primi incontri massonici in Inghilterra.

Per la sua nascita ufficiale invece, dobbiamo trasferirci oltreoceano, a Boston, dove, per convenzione, è adottata la data di costituzione del più antico tra i tre corpi rituali, quella del Gran Capitolo degli Stati del Nord, il 24 ottobre 1797. Di lì a breve, anche l’Europa formalizzerà le sue istituzioni, dando vita, nei trent’anni successivi, al Gran Capitolo dell’Arco Reale d’Inghilterra (1817), di Scozia (1817) e di Irlanda (1829).

Nel 1806, il Gran Capitolo degli Stati del Nord si trasforma nel Gran Capitolo Generale dei Massoni dell’Arco Reale degli Stati Uniti e, a seguito della diffusione della massoneria dell’arco reale nel mondo,  assume, nel 1954, la denominazione con cui oggi la conosciamo: Gran Capitolo Generale Internazionale dei Massoni dell’Arco Reale (General Grand Chapter of Royal Arch Masons International o GGCRAMI).

In Italia si diffonde a partire dagli anni ’60, quando un gruppo di fratelli milanesi comincia a frequentare il rito in Germania, grazie a compagni appartenenti alle forze armate statunitensi che avevano installato in loco alcuni capitoli dell’arco reale.

Al di là delle date ufficiali, come per la massoneria tradizionale, i corpi massonici del rito di York hanno una storia più antica e le ritualità che avevano iniziato a consolidarsi nel ‘700 riprendono tradizioni che affondano le loro radici in un passato risalente a molti secoli prima.

York e la tradizione: il luogo del tasso

 

Le influenze che la città di York ha avuto sulla massoneria moderna sono, da sempre, un capitolo importante della sua costituzione. Ma cosa ha a che fare un albero con York e la massoneria?

La città, antica e legata alla tradizione, fu fondata dai romani nel I secolo con il nome di Eboracum, latinizzazione del gaelico eborakon che significa luogo del tasso o luogo del popolo del tasso. Lo stesso nome York, contrazione di Jòrvìk, nome con cui i danesi chiamavano il territorio durante la loro occupazione tra IX e il X sec., proviene dall’anglosassone Eoferwic, dove wic sta per villaggio e Eofer, ancora una volta, significa tasso.

Un albero sacro per tutte le culture indoeuropee, associato, probabilmente per la sua velenosità e la sua straordinaria longevità, ai concetti di mortalità e immortalità. Questo ha fatto sì che, nelle diverse tradizioni, fosse associato a festività come Samhain, la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, dove il mondo dei vivi entra in contatto con quello dei morti, o, ancora, al solstizio di inverno dove, dopo la morte portata dalla lunga notte, si assiste al lento rinascere del sole. Una dualità che fa assumere simbolicamente al tasso un ruolo di soglia, concetto caro agli iniziati, che divide il profano dal sacro. La stessa soglia che allegoricamente rivela, a chi l’oltrepassa, il mistero tradizionale tra vita e morte. Potremmo quindi concludere che, chiamare la città Eboracum, luogo del tasso, significa attribuirle il ruolo di luogo della tradizione (o del popolo della tradizione, il significato è analogo).

Passando dai luoghi alle persone, York è anche una città in cui si sono incrociati i destini di molti uomini che hanno contribuito in modo fondante alla tradizione libero muratoria.

Si potrebbe citare, ad esempio, Eborio di York, vescovo del concilio di Arles, che nel 314, con Costantino, riformò la consacrazione episcopale stabilendo che dovesse avvenire per opera di tre vescovi: un consacrante principale e due consacranti (forse a qualcuno potrebbe ricordare qualcosa…).

Ma anche Alcuino di York, allievo del venerabile Beda, che, chiamato da Carlo Magno alla guida della Schola Palatina, sfrutterà il suo bagaglio di conoscenze tradizionali dando forte spinta alla rinascenza carolingia. Fu lui a compilare il primo messale della storia, in uno sforzo proteso all’unificazione di riti e liturgie. A lui si deve la riforma dell’istruzione che insegna a leggere e scrivere non più solo a religiosi e nobili ma anche a laici non privilegiati.

O ancora Athelstan, primo re inglese, considerato protettore dei liberi muratori in Inghilterra: a lui e alla sua stirpe sono legate le origini libero muratorie che si riallacciano a un mitico evento del 926, quando il principe Edwin, figlio di Athelstan, tenne proprio a York la prima grande assemblea di liberi muratori per stabilire le regole della massoneria.

Sebbene la storia corra di pari passo con la leggenda, in quanto oggi sappiamo che Athelstan non ha mai avuto alcun figlio di nome Edwin, la vulgata vuole che regole e insegnamenti vennero poi raccolti e tramandati nelle costituzioni gotiche, un corpus di manoscritti redatti in epoca medioevale. Tra essi spiccano il Poema Regius o manoscritto Halliwell (1390 ca., in foto) e il manoscritto Cooke (1425 ca.), aiutandoci a identificare, quantomeno in quel periodo, i prodromi della trasformazione della massoneria operativa in speculativa.

Tuttavia perché non usare direttamente la figura del re e inserire invece una figura inventata come quella di Edwin? Una concreta interpretazione è stata data dal giornalista Silvano Danesi, che fa risalire l’origine del nome al britannico Edn Owain, dove edn sta per da, e il nome Owain è derivato a sua volta da og, giovane e ywein, tasso. Questo lo porta a definire Edwin come colui che è nato dal tasso, ovvero, ricordandoci il valore simbolico dell’albero, come dicevamo poc’anzi, nato dalla tradizione. Questo riferimento aggiunge ulteriore spessore alla leggenda della prima assemblea massonica di York, perché, più che di mera nascita, si sarebbe voluto così indicare un vero e proprio passaggio di consegne dall’Antica Tradizione a quella massonica. 

York e le logge: da operativi a speculativi

Facendo un piccolo passo avanti nel tempo rispetto alla prima grande assemblea, troviamo le prime testimonianze di logge operative a York nel Fabric rolls of York Minster (1352), un documento che registra le logge di mestiere operanti alla cattedrale di San Peter. Nell’incipit si può leggere:

Dal venerabile capitolo della chiesa di San Peter a York è stato ordinato di osservare le vecchie usanze di scalpellini, falegnami e altri operai edili in modo tradizionale e in ogni stagione. In base a ciò, il primo e il secondo scalpellino, chiamati loro maestri, il falegname dell’edificio, e gli altri che sono accettati o ancora da accettare dal capitolo, giurano davanti del capitolo di osservare e usare le vecchie usanze descritte di seguito dagli altri scalpellini, falegnami e altri operai.

Per quanto riguarda le logge speculative, invece, anche se ci sono tracce che attestano la loro presenza già a inizio del ‘600, la prima di cui abbiamo a tutt’oggi ancora conservati i documenti è la York lodge del 1693, zoccolo duro della Ancient Society of Freemasons in the City of York. Sara proprio quest’ultima a diventare, nel 1725, The Grand Lodge of All England Meeting since Time Immemorial in the City of York o, più semplicemente, la Gran Loggia di York.

Uno dei motivi principali per cui l’Ancient Society si costituì Gran Loggia di York fu quella di salvaguardare alcune forme tradizionali che si stavano via via perdendo a seguito delle pesanti riforme introdotte dalla Grand Lodge of London and Westminster, la gran loggia londinese nata il 24 giugno del 1717 nella ormai famosa taverna Goose and Gridiron (l’oca e la graticola), e che, di lì a poco, diventerà Premiere Grand Lodge of England e quindi Grand Lodge of England. Questa gran loggia, la cui repentina espansione la porterà presto a essere la più importante gran loggia dell’epoca, sarà presto conosciuta da tutti come Gran Loggia dei Moderns, a causa delle importanti innovazioni nel sistema catechistico e nella revisione delle costituzioni gotiche per mano del fratello Anderson, padre delle moderne costituzioni massoniche.

Quali furono i punti toccati dai moderns nelle loro revisioni? Tra i principali cambiamenti abbiamo, ad esempio, la scomparsa dei riferimenti cristiani dai rituali, l’introduzione del grado di maestro e della leggenda di Hiram, la creazione di letture di istruzione su geometria e architettura, l’adozione di grembiuli più piccoli e pratici di quelli che tradizionalmente si usavano nelle gilde di mestiere. I moderns condannano inoltre anche le ritualità dell’arco reale e della massoneria del marchio, nata nelle gilde di Magdeburgo a inizio del ‘200, ritualità che tuttavia continuano a essere praticate nel nord, soprattutto a York. In questo clima di riforme, comunque, le due gran logge continuano a lavorare senza particolari problemi, dividendosi tacitamente l’Inghilterra tra nord e sud.

La crisi arriverà solo nel 1735, quando i moderns fondano due logge nel territorio di competenza della Gran Loggia di York. Una divisione che si fa più profonda nel 1738, quando viene stabilita una deputazione dei moderns nello Yorkshire, interrompendo definitivamente i rapporti formali tra nord e sud dell’Inghilterra. Nonostante ciò, all’interno delle logge del sud, molti fratelli mostrano un’inclinazione verso le modalità della tradizione di York. Così, nel 1751 si arriva allo scisma e, dalla Grand Lodge of England, gemma la Antient Grand Lodge of England, chiamata anche Most Ancient and Honourable Society in London of Free and Accepted Mason according to the Old Institution, che rivendica di essere la custode della tradizione muratoria profanata dai moderns.

La Gran Loggia dei Moderns accusa il colpo ma, nonostante tutto, continua la sua vertiginosa espansione nel continente che ormai la guarda come punto di riferimento principale di tutta la libera muratoria.

Sono passati ormai cinquant’anni, la Francia sarà sconvolta dalla rivoluzione e l’Inghilterra, avvertendo lo stesso pericolo, si organizza per porre un freno alle numerose società segrete che potenzialmente rappresentano un pericolo per la corona. Così, nel 1797, il parlamento promulga il Unlawful Societies Act che scioglie tutte le società che legano i propri membri a un qualche giuramento di fedeltà.

Mai opportunamente valorizzato in termini storici, questo evento segna una pietra miliare nello sviluppo della massoneria moderna. La presenza di nobili e reali salva i liberi muratori dall’oblio, ma li obbliga, come diremmo oggi, a rinunciare a un pezzo della propria privacy, dovendo iniziare a tenere un registro nominativo dei membri, a redigere una minuta dei verbali di tornata e a ridurre il numero mensile delle riunioni. È in questo periodo che la massoneria inglese sembra quasi entrare in uno stato di quiescenza e le ritualità di marchio e arco reale sono praticate sempre più raramente.

Fortunatamente, dove c’è ombra di crisi c’è anche luce di speranza, e, questa situazione drammatica, rafforzerà la volontà di una unione fra tutti i liberi muratori, moderns e ancients. Entrambe le fazioni metteranno da parte le animosità e, trovato un accordo, il 27 dicembre del 1813 si ricongiungeranno nella United Grand Lodge of England (UGLE).

 

Approfondisci la storia

dell’arco reale in Inghilterra

con un brano tratto da

Cenni di Storia Simbologia e

Filosofia di Giuseppe del Noce

 

York oltreoceano: la nascita del rito moderno

 

La massoneria americana del ‘700 non era un organo presente e radicato nel territorio quanto lo è oggi. Le prime notizie di cui possiamo tener conto riguardano una loggia civile operante nella King’s Chapel di Boston già dal 1720. Abbiamo informazioni più precise dagli anni ’30 del secolo in poi, quando i fratelli coloni di derivazione moderns e ancients iniziarono a formare le prime logge locali. Tuttavia, all’alba dell’indipendenza americana, il 4 luglio 1776, sul territorio c’erano alcune logge militari e poco altro.

Nel giro di pochi anni però, le cose sarebbero radicalmente cambiate e si poté assistere a un costante incremento di logge e membri. Roscoe Pound afferma che la muratoria americana nasce da quattro madri: Massachusetts  di orientamento ancients, Michigan e New York, ancient canadese, Connecticut e North Carolina Moderns, Louisiana e Pennsylvania di derivazione francese.

Diversamente dai cugini anglosassoni, comunque, forse per l’asprezza del territorio o forse per la sua vastità, le logge americane di ogni derivazione continuarono a lavorare in autonomia senza intralciarsi tra loro, lasciandosi influenzare relativamente poco dalla rivalità tra ancients e moderns.

Così la massoneria americana iniziò a prosperare e le cose proseguirono senza intoppi fino al 1813, quando la neoformata UGLE stabilì un canone preciso di ortodossia nel percorso ritualistico che non tutti gradirono. Diversamente dall’Inghilterra, la massoneria statunitense era abituata a pensare in maniera libera e con una vasta visione rituale portata dalle diverse correnti da cui era composta.

Il suo bisogno primario, crescendo e diversificandosi nelle varie giurisdizioni, era invece trovare modalità comuni per portare avanti la ritualità. Una pluralità rituale che troverà finalmente unità nella Convenzione di Baltimora del 1843.

Questo è il contesto in cui nasce il rito di York, un sistema massonico che ha lo scopo di mantenere vive le forme tradizionali degli ancient, del compagnonaggio e del templarismo. Per conoscerne meglio la storia è opportuno concentrarsi su una delle più grandi figure che il rito abbia avuto: Thomas Smith Webb.

Nato il 30 ottobre 1771 a Boston, Massachusetts, da genitori emigrati dall’Inghilterra, dopo le scuole pubbliche diventa apprendista tipografo e si trasferisce a Keene, nel New Hampshire, dove fu iniziato nella loggia Rising Sun n.4. Continuando la sua carriera da tipografo, nel 1793 arriva ad Albany, New York dove oltre alla sua bottega, fonda la loggia Temple n.14 che si riunisce anche in arco reale.
Dal lavoro di tipografo e la passione per la massoneria dell’arco reale nasce, nel 1797, un’opera destinata a diventare uno dei capisaldi della ritualità d’oltreoceano: The Freemason’s Monitor, or Illustrations of Masonry. Nel lavoro, Webb delinea i gradi ineffabili della massoneria, che diverranno, di lì a poco, i gradi di riferimento per tutta la massoneria statunitense.

Un mese dopo aver pubblicato il suo lavoro, Webb torna a Boston, dove il 24 ottobre 1797 presiede un incontro per la creazione del Gran Capitolo degli Stati del Nord, dando un inizio ufficiale a quello che oggi conosciamo come rito di York. A seguito di quella riunione, il 24 gennaio 1798, a Hartford, nel Connecticut, ebbe luogo la prima grande assemblea generale, dove Ephraim Kirby, già primo giudice della corte suprema del Mississipi e originario proprio di Hartford, divenne il primo sommo sacerdote generale.

Due anni più tardi, all’inizio del 1799, in una riunione analoga a Providence, Webb scende nuovamente in campo, partecipando a un incontro per la formazione del Grande Accampamento degli Stati Uniti che, nel 1816, diventerà il Grande Accampamento Generale dei Cavalieri Templari, l’organo direttivo della commenda, redigendone il primo statuto.

Durante la sua vita Thomas Smith Webb ricoprirà inoltre tutte le cariche ai vertici della fratellanza sia del rito che delle logge azzurre, guidando i fratelli e unificandone i lavori. Il suo impatto sulla massoneria americana è stato e rimane senza pari, tanto da essere spesso ricordato come il padre fondatore del rito di York.

Al Gran Capitolo Generale Internazionale e al Gran Accampamento si unirà, quasi un secolo dopo, il 25 agosto del 1880, il Gran Concilio dei Maestri Reali ed Eletti, oggi conosciuto come Gran Concilio Generale Internazionale dei Massoni Criptici.

Con l’unione simbolica di questi fratelli che si incontravano nei tre corpi rituali di capitolo, concilio e commenda si completa la nascita del rito di York come lo conosciamo noi oggi.

 

Approfondisci la storia

dell’arco reale negli Stati Uniti

con un brano tratto da

Cenni di Storia Simbologia e

Filosofia di Giuseppe del Noce

York in Italia: dagli anni ’60 a oggi

Lo York arriva in Italia nel secondo dopoguerra insieme all’antico e primitivo rito di Memphis e Misraïm e al rito noachita, andando ad aggiungersi a quello scozzese e al simbolico. 

La creazione del rito del York, a causa della sua complessa struttura organizzativa, si è svolta nell’arco di un trentennio, dal 1962 al 1991, anche se, fin dai primi anni del secondo dopoguerra, questo rito americano aveva già cominciato ad attirare le simpatie di numerosi liberi muratori italiani.

Nel 1962, grazie all’aiuto di fratelli tedeschi e americani che operavano in Germania, venne costituito a Milano il capitolo Acacia, che si pose immediatamente l’obiettivo di creare altri capitoli in Italia e raggiungere il numero sufficiente a presentare al Gran Capitolo Generale Internazionale la petizione per la costituzione in Italia di un Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale indipendente e sovrano. 

Dopo la costituzione di altri quattro capitoli a Bologna, Pisa, Siena e Napoli, la domanda venne inoltrata agli Stati Uniti e, nell’aprile 1964, venne concessa ufficialmente la bolla di fondazione. Così, il Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale d’Italia fu ufficialmente costituito l’8 febbraio.

Infine, il 23 aprile 1964, Edwin A. Martini, past general grand high priest del Gran Capitolo Generale Internazionale consacrò ufficialmente il gran capitolo alla presenza di Giordano Gamberini, gran maestro del GOI e Renato Passardi, presidente del rito simbolico  italiano.Fu sempre sotto la gran maestranza Gamberini che il Grande Oriente d’Italia riconobbe ufficialmente il rito nel 1967.

La nascita del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale stimolò la formazione del Gran Concilio dei Massoni Criptici d’Italia. Il primo concilio venne fondato nel 1963 e, dopo un lento e costante lavoro, nel 1977, grazie al fraterno aiuto dei compagni tedeschi, venne concessa l’autorizzazione alla creazione del Gran Concilio dei Massoni Criptici d’Italia.

Contemporaneamente veniva sottoscritto con il Grande Oriente d’Italia un documento in cui si riconosceva la giurisdizione sovrana ed esclusiva sul territorio italiano del rito di York, articolato nei corpi rituali di capitolo, concilio e commenda.

Quest’ultima nasce infine nel 1965, sempre a Milano e operò fino al 1970, anno in cui sospese i lavori a causa di alcuni contrasti interni. Per circa sei anni, i cavalieri rimasti frequentarono le commende tedesche finché, nel 1976, si iniziò a creare nuovamente commende italiane sotto dispensa del gran commendatore internazionale. Dopo un duro lavoro, portato avanti per oltre quindici anni, nel 1991, il Grande Accampamento concesse charter di fondazione della Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia.

Nella storia recente, è infine opportuno ricordare il contributo dato al Grande Oriente d’Italia dopo il periodo buio della P2 e l’allontanamento dall’ordine di Giuliano Di Bernardo, gran maestro dell’epoca. Sarà proprio la grande stima che il rito di York italiano godeva sul piano internazionale, in primis dagli Stati Uniti, a risultare determinante per il mantenimento del riconoscimento internazionale durante i trent’anni che vanno dall’aprile del 1993 all’aprile 2023.

 

Approfondisci i protagonisti

dell’epoca con un brano tratto da

Breve Storia della massoneria

dell’Arco Reale in Italia

di Franco Valgattarri

 

Arco reale

La nascita dell’arco reale

Le origini dell’arco reale sono oggetto di accese discussioni. Alcuni sostengono che il grado sia emerso dalla struttura iniziale della muratoria speculativa, altri credono che sia stato introdotto all’inizio del XVIII secolo. Tuttavia, la mancanza di prove documentali certe rende difficile stabilire la connessione tra i gradi simbolici e l’arco reale. Attualmente ci sono tre orientamenti principali, tutti con prove a sostegno, e il dibattito, rifiorito dagli anni ’60 in poi, è probabilmente destinato a continuare a lungo.

La prima ipotesi, forse quella meno probabile, suggerisce che l’arco reale fosse inizialmente parte del grado di maestro, in origine molto più complesso, e che successivamente sia stato estrapolato per creare un quarto grado. Un’altra individua un’origine comune tra il grado di maestro e il grado dell’arco reale, visto che la parola perduta nella massoneria azzurra viene poi ritrovata nella ritualità dell’arco reale, tuttavia anche questa ipotesi incontra delle difficoltà, in quanto il terzo grado è un’introduzione proveniente dal lato della Grand Lodge of London and Westminster che aveva avversato, in ogni occasione, le pratiche dell’arco reale. Un ultimo approccio indica la Francia, che all’epoca stava riorganizzando il proprio ordinamento e stava introducendo nuovi gradi, come culla dell’arco reale e che poi, portato in Inghilterra, abbia guadagnato popolarità nella seconda metà del XVIII secolo.

Tuttavia, le prove concrete sono scarse, e il modo preciso in cui il corpus rituale dell’arco reale si è sviluppato rimane ancora avvolto nel mistero. Tra mille incertezze, le prime documentazioni ufficiali dell’arco reale come grado a sé stante sono i verbali della loggia n.21 di Youghal, nella contea di Cork, attiva nel 1741, mentre lo scozzese Stirling Rock Royal Arch Chapter n.2, operante dal 1743, è il più antico capitolo al mondo ancora attivo.

Anche le teorie sul perché si chiami proprio arco reale sono diverse. Alcuni ritengono che la parola arco, arch in inglese, in origine indichi il prefisso arci, attribuendo così una maggiore importanza al soggetto, come nel caso delle parole arciduca o arcimago. Questo indicherebbe quindi la pratica dell’arco reale come arte arcireale, ovvero qualcosa che va oltre l’arte reale, termine con cui viene spesso indicata la libera muratoria.

La maggior parte degli studiosi, invece, collegano il termine alle pratiche muratorie operative, poiché nella ritualità si fa riferimento all’arco e alla chiave di volta necessaria a completarlo. A supporto di questa interpretazione sappiamo che, dalla metà del ‘600, la Venerabile Società dei Liberi Muratori della Città di Londra (già Compagnia dei Muratori di Londra, operante almeno dal 1375) annoverava, tra i suoi affiliati, due tipologie di muratori, diversi per abilità tecniche, gli straight square mason (i muratori della squadra), rappresentati dalla squadra e i round arch mason (i muratori dell’arco), rappresentati dal compasso.

Se tuttavia ci stacchiamo, per un attimo, dall’ambito storico per concentrarci sul simbolismo che invece l’arco reale propone, ci possiamo accorgere quanto il racconto narrato nel rituale possa essere ascritto ai miti della cripta e della caverna, da sempre custodi di segreti e misteri.

Nei rituali assistiamo alla scoperta di una camera sotterranea nel tempio di Gerusalemme che è nuovamente in costruzione dopo la cattività babilonese. Il rito di iniziazione si basa sulla storia di Zorobabele che, assistito da Giosuè e Aggeo, ritrova la cripta in cui è custodita la parola perduta lasciata dai tre gran maestri della tradizione massonica.

L’interpretazione della parola varia, ma che rappresenti il nome di Dio, o che si riferisca alla consapevolezza della natura divina dell’uomo, l’invito è quello di percorrere una via sempre più profonda e spirituale.

 

Approfondisci i sistemi rituali

del rito di York con queste

Brevi note sulla massoneria dell’arco reale

redatte dal Gran Capitolo italiano

il 6 gennaio 1980 e tratte da

Carlo Gentile e l’Arco Reale

nel rapporto tra Ordine e Riti

di Aldo Scarlata

 

Gradi dell'arco reale

A eccezione del grado di ex venerabile, che ricorda i doveri e le motivazioni di un compagno, i gradi capitolari si concentrano sulle diverse fasi della costruzione del tempio di Salomone.

Maestro del marchio

Questo grado enfatizza le virtù della costanza, della disciplina e dell’onestà. È un grado molto suggestivo incentrato sulla storia dei compagni di mestiere che lavoravano nella cava e sul loro ruolo nella costruzione del tempio di re Salomone.

Per la tipologia di simboli e riferimenti rituali, spesso è ritenuto come un’estensione del grado di compagno d’arte, considerato anche che, in origine, era diviso in due gradi distinti, uno dei quali veniva conferito subito dopo il II grado (tale uso è ancora in vigore in alcune gran logge estere). 

Ex venerabile

Un grado che enfatizza la virtù della armonia e della concordia. Anticamente, solo un maestro installato, ossia un ex maestro venerabile,  poteva essere esaltato all’arco reale ma, con il passare degli anni e la necessità di rinforzare i capitoli, fu creata questa ritualità di passaggio e il grado iniziò a essere concesso per permettere che anche altri maestri del marchio potessero partecipare all’arco reale. Il grado non conferisce alcun rango ulteriore al destinatario, ma è virtualmente conferito per mantenere l’antica tradizione.

Eccellentissimo maestro

Questo grado enfatizza la venerazione per Dio. Il grado è incentrato sulla creazione della chiave di volta, il completamento del tempio e la sua consacrazione. Le simbologie riguardano in particolare il sanctum sanctorum e la discesa dell’arca nel tempio. è complementare al grado di maestro del marchio e completa le lezioni simboliche lì introdotte.

Maestro dell'arco reale

Il completamento del Grado di Maestro Muratore, è spesso ritenuto il grado più affascinante dell’intera massoneria. Il suo simbolismo si basa sul ritrovamento della parola perduta in grado di maestro e illustra le origini della parola sostitutiva trovata in quel grado, il ritrovamento della parola ineffabile e il suo occultamento all’interno della parola dell’arco reale. 

I maestri che giungono a questo grado hanno completato il loro percorso capitolare e acquisiscono il diritto di proseguire nella massoneria criptica o di accedere alla commenda dei cavalieri templari.

Appendant: alto sacerdozio

Questo grado viene conferito dagli ex gran sacerdoti ai candidati nella cerimonia di installazione di nuovi gran sacerdoti. Il grado racconta delle vicende di Abramo di ritorno dal massacro dei re e del suo incontro con il sommo sacerdote di Salem, Melchisedek. 

Lavori dell'arco reale

I fratelli dell’arco reale lavorano in capitoli e si chiamano tra loro compagni. I capitoli sono guidati da un sommo sacerdote e sono coordinati dal gran capitolo nazionale che fa riferimento a sua volta a quello internazionale.

L’organizzazione e i lavori di un capitolo dell’arco reale sono, per molti versi, simili a quelli di una loggia azzurra: ogni grado ha la sua camera di lavoro. Abbiamo così la camera del marchio, di ex venerabile, di eccellentissimo maestro e dell’arco reale, ognuna con i suoi dignitari e ufficiali.

Se vuoi conoscere i nomi delle cariche e le corrispondenze nelle diverse camere con la massoneria azzurra, consulta la tabella comparativa di seguito:

Dignitari e ufficiali del capitolo
Loggia simbolica Marchio - Ex ven. - Eccellentissimo Arco reale
venerabile maestro
venerabilissimo maestro
gran sacerdote
1° sorvegliante
1° sorvegliante
reggente
2° sorvegliante
2° sorvegliante
dottore della legge
tesoriere
tesoriere
tesoriere
segretario
segretario
segretario
oratore
cappellano
cappellano
maestro delle cerimonie
maresciallo
comandante del tempio
1° diacono
1° diacono
comandante degli ausiliari
2° diacono
2° diacono
capitano dell'arco reale
maestro ispettore
maestro del 3° velo
1° ispettore
maestro del2° velo
2° ispettore
maestro del 1° velo
copritore
copritore
sentinella

Gran capitolo

Nel nostro territorio, il sistema dei gradi capitolari è regolato dal Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale in Italia che, a sua volta, segue le linee guida del Gran Capitolo Generale Internazionale dei Massoni dell’Arco Reale. 

Gran Capitolo Generale Internazionale dei Massoni dell'Arco Reale

Oggi, il Gran Capitolo Generale Internazionale dei Massoni dell’Arco Reale (GGCRAMI) è l’organo che coordina oltre l’80% dei gran capitoli statunitensi e circa un’altra cinquantina di gran capitoli dislocati negli altri quattro continenti, rappresentando così la più grande organizzazione dell’arco reale al mondo.

In Italia è presente ufficialmente dal 23 aprile 1964, giorno di consacrazione del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale in Italia (GCLMARI) che, da allora, ne condivide, oltre all’impianto rituale, le finalità e gli obiettivi sintetizzati nella mission e vision.

Leggi mission e obiettivi

La missione della massoneria dell’arco reale è quella di sostenere e promuovere uno stile di vita che unisce uomini con un simile modo di pensare in una fratellanza mondiale per espandere la luce della massoneria. Il Gran Capitolo Generale Internazionale dei Massoni dell’Arco Reale è un’organizzazione di supporto e servizio che, per raggiungere questo obiettivo, utilizza le energie e la collaborazione dei suoi membri. Una migliore comprensione della storia, del simbolismo e della natura esoterica dei gradi capitolari ci porterà a essere meglio preparati. Questi sforzi congiunti non solo miglioreranno la fratellanza, ma porteranno a maggiore compassione e interesse per tutti i massoni.

 

Obiettivi

    1. Diffondere ulteriormente luce e conoscenza, migliorando così tutta la comunità massonica.
    2. Migliorare l’immagine internazionale dell’arco reale incoraggiando lo studio di storia, simbolismo e natura esoterica dei gradi capitolari.
    3. Adottare strategie adeguate per far sì che i compagni restino nei capitoli.
    4. Usare tutti i mezzi possibili per comunicare al meglio.
    5. Vivere e lavorare insieme con spirito di squadra e dedizione.
    6. Incoraggiare i compagni di ogni grado a studiare e a esercitare la propria leadership.
    7. Promuovere armonia e unità tra Gran Capitolo Generale, Gran Consiglio Generale e Grande Accampamento, sostenendo programmi e attività congiunte che portino beneficio a tutti.
    8. Supportare la filantropia attraverso il Royal Arch Research Assistance.
    9. Migliorarci restando più attenti e reattivi a bisogni e desideri dei compagni del Gran Capitolo Generale.
    10. Sostenere e supportare la mission.
Testo originale inglese da ggcrami.org

The mission of Royal Arch Masonry is to support and promote a way of life that binds like-minded men in a worldwide brotherhood furthering and expanding the light of Freemasonry. The General Grand Chapter of Royal Arch Masons, International achieves this as a support and service organization utilizing a partnership effort between its members. A better understanding of the history, symbolism and esoteric nature of the Capitular Degrees will result in an improved education of our membership. These combined efforts will not only improve fellowship, but lead to a greater compassion and concern for all Masons.

 

    1. To spread further light and knowledge thereby improving all members of the Masonic Fraternity.
    2. Improve the image of Royal Arch Masonry internationally by encouraging a greater understanding of the history, symbolism and esoteric nature of the Chapter degrees.
    3. To take all reasonable steps to retain existing members.
    4. To maximize our communication efforts by all means available.
    5. To live and work together in a devoted team spirit.
    6. To encourage education and leadership improvements for all levels of membership.
    7. To be the catalyst in developing harmony and unity with the leadership of the General Grand Council and the Grand Encampment in supporting joint programs and activities when mutually beneficial.
    8. To encourage support of the Royal Arch Research Assistance philanthropy.
    9. Enhance Royal Arch Masonry by being more attentive and responsive to the needs and desires of the General Grand Chapter membership.
    10. To uphold and support the Mission Statement.

Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell'Arco Reale in Italia

Compagni dell'arco reale

In aggiunta a quanto già dichiarato nella mission internazionale, i compagni dell’arco reale italiani, nella via iniziatica intrapresa:

    • si prefiggono impegno nel perfezionamento morale e nell’elevazione spirituale di sé stessi e dell’umanità;
    • aspirano a realizzare ideali di pace, amore e fraternità fra tutti gli uomini;
    • propugnano tolleranza verso opinioni politiche e credenze religiose, rispetto di sé e degli altri, libertà di coscienza e di pensiero;
    • lavorano alla gloria dell’Altissimo;
    • osservano gli Antichi doveri;
    • aprono il volume della legge sacra sull’ara del tempio e vi sovrappongono gli strumenti dell’arte.
Gran dignitari e ufficiali

Per amministrare le proprie attività, il Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale in Italia elegge triennalmente, tra i suoi ex gran sacerdoti, i gran dignitari e i grandi ufficiali:

    • gran dignitari
      • sommo sacerdote
      • gran reggente
      • gran dottore della legge
      • gran tesoriere
      • gran segretario
    • grandi ufficiali
      • gran cappellano
      • gran comandante del tempio
      • gran comandante degli ausiliari
      • gran capitano dell’arco reale
      • gran maestro del 3° velo
      • gran maestro del 2° velo
      • gran maestro del 1° velo
      • gran sentinella

I gran dignitari formano il gran consiglio, la giunta esecutiva che supporta il sommo sacerdote nell’amministrazione del rito.

Il sommo sacerdote nomina inoltre, per ogni macroregione, suo un deputy per supervisionarne e coordinarne l’andamento. Il deputy del sommo sacerdote fa le veci del sommo sacerdote e funge da collegamento tra gran capitolo e territorio.

Grande assemblea

Una volta l’anno i compagni dell’arco reale si riuniscono in un’assemblea ordinaria. Oltre ai poteri elettivi e alla ratifica dell’operato del sommo sacerdote e della giunta, delibera annualmente sui seguenti argomenti:

    • sul rendiconto e sul bilancio di previsione del Gran Capitolo;
    • sul rilascio di bolle a capitoli sotto dispensa e sulla ratifica e proroghe di dispense a capitoli di nuova formazione;
    • sulla adozione di capitazioni ordinarie e straordinarie;
    • sul finanziamento di iniziative che eccedano l’ordinaria amministrazione;
    • sulle iniziative da assumere o proposte nei rapporti con il Grande Oriente d’Italia e con altri corpi massonici;
    • sul componimento di controversie insorte tra capitoli subordinati;
    • sulla espulsione di un componente, di diritto o di nomina, del Gran Capitolo;
    • sulla demolizione di un capitolo subordinato;
    • su istanze e proposte avanzate dai capitoli subordinati e che interessano l’intera istituzione capitolare;
    • sui provvedimenti assunti in via di urgenza dal sommo sacerdote che necessitano di ratifica;
    • su quanto altro eccede i poteri del sommo sacerdote.

Gran dignitari 2023-2025

Gran consiglio

 


Eccellentissimo compagno
Domenico Bilotta
Sommo sacerdote

_

 

 

Molto eccellente compagno
Vittorio Fortunato
Gran reggente

_

 

 

Molto eccellente compagno
Duccio Bari
Gran dottore della legge

_

 

 

Molto eccellente compagno
Filippo Papale
Gran tesoriere

_

 

 

Molto eccellente compagno
Marco Patti
Gran segretario

 

Ex sommi sacerdoti
    1. 1964-1966 Ecc.mo comp. Giovanni Bricchi +
    2. 1967-1971 Ecc.mo comp. Mario Cantore +
    3. 1972-1974 Ecc.mo comp. Elio Soliani +
    4. 1975-1976 Ecc.mo comp. Alfonso Segre +
    5. 1977-1978 Ecc.mo comp. Ennio Battelli +
    6. 1979-1982 Ecc.mo comp. Aldo Pecchia +
    7. 1983-1986 Ecc.mo comp. Franco Rizzi +
    8. 1987-1989 Ecc.mo comp. Eraldo Ghinoi +
    9. 1990-1991 Ecc.mo comp. Aldo Scarlata +
    10. 1992-1997 Ecc.mo comp. Alberto Banti +
    11. 1998-2000 Ecc.mo comp. Franco Valgattarri
    12. 2001-2003 Ecc.mo comp. Giorgio Losano +
    13. 2004-2006 Ecc.mo comp. Vincenzo Pulvirenti
    14. 2007-2009 Ecc.mo comp. Giuseppe Fabbri
    15. 2010-2012 Ecc.mo comp. Emilio Attinà
    16. 2013-2018 Ecc.mo comp. Tiziano Busca
Sommi sacerdoti onorari
    1. Ecc.mo comp. Stefano Bisi, ill.mo e ven.mo gran maestro del Grande Oriente d’Italia dal 2014 al 2024 (Rimini 2014).
    2. Ecc.mo comp. Gustavo Raffi, ill.mo e ven.mo gran maestro del Grande Oriente d’Italia dal 1999 al 2014 (Rimini 2014).
    3. Ecc.mo comp. Edmund D. Harrison +, ecc.mo sommo sacerdote del Gran Capitolo Generale dei Massoni dell’Arco Reale Internazionale dal 2011 al 2014 (Rimini 2014).
    4. Ecc.mo comp. Pierangelo Camin (Rimini 2015).
    5. Ecc.mo comp. Gilberto Bonaccorso, gran commendatore della Gran Commenda dei Cavalieri Templari dal 2010 al 2013 (Rimini 2016).
    6. Ecc.mo comp. Walter Faggi, gran tesoriere del Gran Capitolo dal 2007 al 2016 (Rimini 2016).
    7. Ecc.mo comp. Mario Rigato, gran maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia dal 1993 al 1999 (Rimini 2017).
    8. Ecc.mo comp. Mauro Lastraioli, gran maestro onorario del Grande Oriente d’Italia (Rimini 2017).
    9. Ecc.mo comp. Mauro Luzi, presidente dell’ordine dell’alto sacerdozio dal 2019 al 2025 (Taormina 2023).
    10. Ecc.mo comp. Paul Derrica, deputy per l’Europa del sommo sacerdote generale internazionale dal 2019 al 2023 (Taormina 2023).

Capitoli sul territorio

Nord

Piemonte:

    • Capitolo SUBALPINO n. 17 Novara
    • Capitolo PIEMONTE REALE n. 20 Torino
    • Capitolo ISIDE n. 53 Volpiano

Lombardia:

    • Capitolo ACACIA n. 1 Milano
    • Capitolo BENJAMIN FRANKLIN n. 59 Pavia
    • Capitolo LA CULMA n. 76 Bergamo
    • Capitolo EBORACUM n. 96 Monza

Veneto:

    • Capitolo DELTA n. 7 Abano Terme

Friuli Venezia Giulia: 

    • Capitolo LIVING ARCH n. 44 Udine

Liguria:

    • Capitolo JANUA – LA SUPERBA n. 15 Genova
    • Capitolo GHION n. 50 Imperia
    • Capitolo APUO LUNENSE n.94 La Spezia

Emilia Romagna:

    • Capitolo UGO LENZI n. 2 Bologna
    • Capitolo PITAGORA n. 14 Parma
  •  
  •  
Centro

Toscana:

    • Capitolo LUX ETRURIAE n. 3 Livorno
    • Capitolo MARIO ANDRUCCI n. 4 Siena
    • Capitolo LANDO CONTI n. 26 Firenze
    • Capitolo MAREMMA n. 31 Massa Marittima
    • Capitolo AURORA LUCENSIS n. 45 Lucca
    • Capitolo PUPLUNA n. 58 Piombino
    • Capitolo ETRURIA n. 66 Grosseto

Marche:

    • Capitolo NELLO GENTILI n. 46 Pesaro
    • Capitolo MARCA FERMANA n. 67 Fermo
    • Capitolo KEYSTONE n. 72 Ancona

Abruzzo:

    • Capitolo GESUALDO DE FELICE n. 68 Pescara

Umbria:

    • Capitolo IL GRIFO n. 6 Perugia

Lazio:

    • Capitolo TEVERE n. 9 Roma
    • Capitolo SAN GALGANO n. 74 Latina
    • Capitolo LUCA VENTURI n. 78 Roma

Sardegna:

    • Capitolo ICHNUSA n. 13 Cagliari
    • Capitolo SULKI n. 39 Carbonia
    • Capitolo TURRIS n. 65 Sassari
    • Capitolo THARROS I GIGANTI n. 93 Oristano
Sud

Campania:

    • Capitolo UGO DE PAGANI n. 5 Napoli
    • Capitolo IAN SINCLAIR n. 80 Benevento
    • Capitolo GOETHE-SERPENTE VERDE-NEOPLATONICI ELEATICI n. 95 Salerno

Puglia:

    • Capitolo TERRA D’OTRANTO n. 29 Lecce
    • Capitolo COLLEGIUM FRATERNITATIS n. 40 Gallipoli
    • Capitolo FEDERICO II n. 70 Taranto
    • Capitolo KING SOLOMON n. 92 Bari

Calabria:

    • Capitolo DIAPASON – D. MIGLIORI n. 22 Cosenza
    • Capitolo LAOS n. 36 Scalea
    • Capitolo REGHION PELAIA n. 37 Reggio Calabria
    • Capitolo PERITRION n. 41 Vibo Valentia
    • Capitolo HELIOPOLIS n. 49 Locri
    • Capitolo ECCE HOMO n. 71 Palmi
    • Capitolo CAMELOT n. 82 Catanzaro
    • Capitolo EDWARD EUGENE STOLPER n. 91 Amantea
    • Capitolo BADIA PAULA – SANTA MARIA DELLA VALLE DI JOSAPHAT n. 97 Paola

Sicilia:

    • Capitolo AGGEO n. 12 Palermo
    • Capitolo MESSANA – LILLO CELONA n. 24 Messina
    • Capitolo KATANA n. 32 Catania
    • Capitolo ATHENAION – FRANCESCO CASTO n. 52 Siracusa
    • Capitolo HELIOS n. 62 Agrigento

Magazine

CHIAVE di VOLTA è una pubblicazione trimestrale gratuita senza scopo di lucro. È rivolta a tutti i compagni dell’arco reale e si avvale del contributo volontario di tutti i capitoli. Sfoglia l’ultimo numero on line o leggi gli altri numeri nell’archivio.

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